POST-IT
GLI ALTRI
Quando all’inizio del 2020 è scoppiata l’epidemia di Covid gli europei hanno pensato che fosse una questione cinese. Poi dopo un paio di mesi hanno visto che quelle strane curve di contagi e di morti si ripetevano in modo identico e devastante anche in Italia. Ma anche allora il resto d’Europa ha detto chiudiamo i confini e tutto si metterà a posto, non è cosa che ci riguarda. Poi invece il contagio è arrivato con le stesse modalità in Spagna, quindi in Francia, poi in Germania, diffondendosi in tutto il vecchio continente fino alla Gran Bretagna, dove il premier Boris Johnson, che sino a qualche momento prima aveva detto che si trattava di una semplice influenza e di stare tranquilli, è stato costretto a ricoverarsi con urgenza in ospedale in fin di vita. Gli statunitensi nel frattempo in linea con il presidente Trump guardavano le immagini alla televisione e pensavano che non fosse un loro problema, perché era una questione che toccava gli altri, asiatici ed europei, che essendo gli USA la prima potenza economica al mondo sarebbero stati capaci di arginare qualunque attacco virale, come se la pandemia fosse una questione di soldi e non di biologia. Poi invece il virus è esploso anche in Nord America a cominciare da New York dove il coronavirus ha iniziato a mietere vittime con la stessa intensità delle curve cinesi. Nel frattempo in Sudamerica il presidente Bolsonaro continuava a dire che questa storia del Covid era tutta una montatura finché il virus è arrivato nel paese carioca, contagiando ed uccidendo senza tregua, anzi, anche qui con lo stesso andamento di quelle curve epidemiche registrate nella città cinese di Wuhan, dove tutto era iniziato mesi prima.
Io, tu, voi, noi, loro, sono solo dei pronomi che ci aiutano ad orientarci nel linguaggio tra le persone che ci fanno compagnia su questo mondo cieco e sordo. Nella vita reale non esistono queste differenze. Gli altri non sono altra cosa diversa da noi. Gli altri siamo noi. Solo qualche momento prima o qualche attimo dopo del nostro presente.
Paolo Mattana © 2020